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Quanto costa rimandare l’acquisto della casa?

Pubblicato il 12/09/2018

Aggiornato il 13/09/2019

Quanto costa rimandare l’acquisto della casa?

Più volte ci siamo chiesti quanto durasse la lunga stagione fortunata dei mutui, che ha consentito a molte famiglie di concedersi l’acquisto dell’agognata casa grazie ai tassi praticati dalle banche a condizioni da record. Perché altrettante volte, gli esperti hanno anticipato la fine di questo momento, immancabile quando Mario Draghi ha annunciato, qualche mese fa, la chiusura del Quantitative easing.

L’ultima previsione, molto precisa se si considerano tutte le variabili incrociate in termini di politica economica e finanziaria, arriva dalla nota agenzia di rating Standard&Poor’s. Secondo quanto dichiarato dagli esperti, il 2018 sarà l’anno della svolta del mercato immobiliare, perché le condizioni per acquistare casa rimarranno molto favorevoli, ma si assisterà in seguito a una lenta ripresa non solo dei tassi ma anche dei prezzi delle abitazioni.

L’aumento dei tassi sarà molto graduale, tanto che consentirà di godere ancora per un bel po’ delle attuali condizioni privilegiate, soprattutto nel nostro Paese dove “la ripresa economica è ancora alle fasi iniziali e il tasso di disoccupazione resta alto”, si legge nella relazione rilasciata dall’Agenzia.

Le previsioni sui prezzi

C’è ancora un piccolo margine di tempo per strappare le migliori condizioni sul mercato immobiliare: i prezzi dovrebbero infatti mantenersi stabili ancora quest’anno per vedere l’anno prossimo un leggero aumento dello 0,2%, e ancora negli anni successivi un rialzo  costante ma moderato: +1,3% il prossimo anno, 1,8% nel 2020 e 2% nel 2021.

Di fatto, l’anno è partito con una leggera riduzione dei prezzi, ma il clima è favorevole e il termometro della fiducia nel settore misura valori che ricordano quelli degli anni d’oro, tornando quasi ai livelli del 2008.

Nella nostra news "Bene le compravendite immobiliari, ma i prezzi non si riprendono" commentiamo la situazione di stallo dei prezzi del mercato immobiliare attraverso le parole di Roberto Anedda, direttore marketing del comparatore MutuiOnline: “i risparmiatori e i possibili investitori sono frenati dal timore di un nuovo inasprimento fiscale e quindi preferiscono, per il momento, rimanere alla finestra e vedere come si evolverà il quadro normativo”.

Ma anche in questo caso, le previsioni di S&P sono ottimistiche: “un mercato del lavoro più dinamico migliorerà ulteriormente le prospettive delle famiglie e i redditi disponibili, quindi la domanda di case”, mentre l’atteggiamento delle banche sarà di apertura, allentando le maglie del credito e rispondendo con maggiore flessibilità alle dinamiche competitive del mercato finanziario.

La reazione dei mercati non si è fatta attendere e le dichiarazioni rese note dall’agenzia di rating hanno fatto salire i titoli dei maggiori Gruppi immobiliari, che hanno chiuso il 5 settembre guadagnando fino a oltre il 6%.

I tassi sui mutui: lo stato attuale

Come riportiamo in "Mutui: i saldi non finiscono con l’estate", dopo un primo periodo in cui la notizia della chiusura del Quatitative easing aveva avuto come reazione un aumento dell’Irs (tasso utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso), attualmente l’Interest rate swap a 20 anni segna l’1,40%, quando a febbraio aveva raggiunto il suo picco all’1,61% (dati Osservatorio MutuiOnline), mentre sui 10 anni si rileva uno 0,88%. Tradotto in tassi di interesse da corrispondere, chi scegliesse un mutuo a tasso fisso da restituire in 10 anni potrebbe usufruire di un tasso al di sotto dell’1%, che aumenta con l’aumentare della durata del mutuo ma rimanendo di media sotto il 2%.

Per il variabile, l’Euribor a 3 mesi è ancora fermo al valore negativo di -0,32%, che sommato allo spread di circa 80-90 centesimi praticato per i prestiti variabili a dieci o venti anni, può far raggiungere un esiguo 0,5% annuo. Per durate più lunghe, lo stesso tasso potrà aumentare ma sarà sempre inferiore all’1%.

Chi ha surrogato, trasferendo il mutuo presso un’altra banca, potrebbe dunque risparmiare ancora, visto che le banche sono oggi disponibili a concedere la “surroga della surroga”, seppure a tassi più alti ma comunque molto convenienti.

Roma e Milano, i due riferimenti nel mercato immobiliare italiano

Emerge da un’analisi condotta dal Gruppo immobiliare Sorgente Group il primato delle due capitali, geografica e finanziaria del nostro Paese. A condurre il mercato immobiliare residenziale italiano degli investimenti ci sarebbe al primo posto proprio Milano e al secondo posto Roma. Le due città si scambierebbero le posizioni per quanto riguarda il settore alberghiero.

Perché acquistare adesso? Un esempio di quanto può convenire

Forniamo adesso un esempio di cosa si intende effettivamente per ‘condizioni mai viste prima’, simulando la richiesta di mutuo di 100.000 euro da parte di un utente di Bari che ha intenzione di acquistare un immobile del valore di 200.000 euro. L’ammortamento ha una durata breve, di 10 anni e il tasso scelto è fisso.

Il 7 di settembre l’offerta più conveniente arriva da Che Banca! con Mutuo Fisso e una rata mensile da pagare di 870,41 euro. Il Tasso Fisso è dello 0,87% (IRS+0,00), il Taeg dell’1,20%. Le spese di perizia sono di 600,00 euro, quelle di istruttoria di 285,00 euro. Come si può rilevare dai valori riportati, lo spread è pari a zero e aumenta per durate più lunghe, ad esempio per i 15 anni sarà di 0,50 punti.

Lo scarto con il tasso variabile è veramente minimo per una durata così breve, precisamente con Unicredit e il suo Mutuo Tasso Variabile, la soluzione migliore offerta dal portale MutuiOnline, la rata mensile è di 849,27 euro al Tasso Variabile dello 0,38% (Euribor 3 M+0,70%) e il Taeg è 0,63%. Spese di istruttoria e perizia ammontano rispettivamente a 500,00 euro e 211,06 euro, mentre le spese periodiche sono zero.

Il prodotto include i seguenti servizi, attivabili a partire dal ventiquattresimo mese successivo all’erogazione su richiesta del cliente:

- Taglia Rata per sospendere il pagamento della quota capitale fino a un massimo di 12 mesi.
- Riduci Rata per allungare il piano dei pagamenti fino a un massimo di 48 mesi.
- Sposta Rata per slittare in avanti il piano dei pagamenti fino a un massimo di tre mesi.

A cura di: Paola Campanelli

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